martedì 21 luglio 2015


Grazie ad Anna che ha voluto condividere con noi il suo percorso di vita.






Mi presento,  sono Anna Tricarico 49 anni , ho aderito al progetto Casco lo scorso anno, prima visita giugno 2014 peso 101 kg. dalla  Dott .ssa Lubrano. 
Nel mese di settembre effetto il primo day hospital  e già di mia spontanea volontà, avevo perso qualche chilo, proprio perché  avevo deciso di fare qualcosa per perdere peso. In quella giornata ho fatto prelievi e colloqui e ho ricevuto dal mio Nutrizionista Dott. Merola il nr del Dott. Prosperi. 
Dopo contatti e colloqui ho iniziato questo percorso alla ricerca di uno stile di vita , di una ricerca di tempo da dedicare a volersi bene, ad ascoltarsi e a motivare chi con te percorreva la stessa strada. Dieta, meditazione, camminare, ascoltarsi, conoscere, capire, imparare...sono tutte cose che ho fatto e che continuerò  a fare.
I risultati ci sono stati, a volte mi sono fermata a volte ho ottenuto poco, a volte tanto. Mando le foto del prima e del dopo per metterci la faccia come mi ha proposto la dott.Guidi . 

Ringrazio tutti. A.Tricarico.


martedì 17 febbraio 2015

La Paura

Grazie Marco per aver raccontato la tua paura





Cosa é la paura? è una sensazione di angoscia che ti prende e ti immobilizza, che ti rende inerme e non puoi reagire, sei come immobilizzato, ti viene da urlare ma la voce non ti esce, vorresti scappare ma le gambe non si muovono, é come se il cervello si sia "scollegato" dal resto del corpo, hai paura e la paura per me è sempre uguale, sia davanti un rapinatore armato o davanti il conto del commercialista (che poi più o meno è la stessa cosa) la mia paura più grande è davanti un buffet, davanti un frigorifero o in una cena con amici, ho paura anzi ho il terrore, un fottuto terrore di tornare come prima...questa è la mia più grande paura, quella che mi blocca le gambe e non mi fa scappare da quel buffet, perché con un rapinatore riesco a reagire, con il mio commercialista un po’ meno...ma davanti al buffet vorrei correre, correre via, ma è difficile e quindi come già sai, mando avanti mia moglie. Si, in questo caso è lei che mi difende, ed io per questo non mi sento un vigliacco!!!

domenica 1 febbraio 2015

Dieta: modo di vivere



Grazie a Marco. che continua a salire sulla scala della sua vita





Ho cercato sul vocabolario la parola "dieta" e questo è quello che ho trovato...
Dieta [dal lat. diaeta, gr. δαιτα «modo di vivere»]. Nell’antica medicina greca, il complesso delle norme di vita (alimentazione, attività fisica, riposo, ecc.) atte a mantenere lo stato di salute; oggi, con sign. più limitato, alimentazione quantitativamente e qualitativamente definita, rivolta a conseguire scopi terapeutici o preventivi...
Io la dieta l'ho fatta e la sto facendo, è difficile e lo è ancora di più fare la dieta quella vera, non quella scritta con le quantità giornaliere, quella per un po’ ci riesco, quella difficile è la prima descritta nel vocabolario...lo stile di vita, cioè il tutto insieme, il movimento, il cibo, le quantità, la qualità ecc. è difficile ma quando riesco...che soddisfazione...la mia autostima in una scala che va da 1 a 100 arriva a 100, di conseguenza tutto è più bello, tutto migliora, mi sento più sicuro con la famiglia, con il lavoro, con la socializzazione verso gli altri, ma sopratutto con me stesso e con la mia fisicità, ho voglia di uscire, frequentare gente, cercare i vecchi amici che non avevo più cercato perche non volevo fargli vedere come mi ero ridotto. È difficile, ma si può fare, bisogna essere consapevoli, capire che è un percorso da fare con gli aiuti e condividere sia i risultati positivi che quelli "fallimentari "
Un mio amico e collega "de panza" Vito, ha scritto e descritto benissimo un momento "fallimentare" uno di quei momenti in cui per svariati motivi, che possono essere di lavoro, sentimentali o altro, diventiamo come il dott. Jekyll e mr Hyde, dimenticando tutti i buoni proposti, tutti i consigli e i sacrifici fatti, per ingurgitare quanto più cibo possibile, per poi tornare nella realtà, rendersi conto del "fallimento" e piangere lacrime di coccodrillo...ma ogni fallimento può diventare un mattone per costruire quella scala in salita che ci porterà in cima e alla nuova rinascita, una scala da salire in compagnia di chi ci può dare un aiuto con l'intelligenza di accettarlo. Purtroppo non ci sono ascensori, qualcuno cercherà di farvelo credere ma è una scala da fare con le proprie gambe, al massimo con una mano appoggiata sulla spalla di qualcuno
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Dottor Jekyll e Mr Hyde

Grazie a Vito, perchè non è facile condividere le proprie difficoltà. L'importante però è ricordarsi che dopo una caduta possiamo sempre rialzarci e riprendere il cammino.





È arrivata l'ora del pranzo, ho fame, il mio cervello inizia ad inviare messaggi, ma sono messaggi veri? Me lo domando perché quello che mi capita è molto strano o i messaggi che arrivano sono errati o il mio lettore non funziona e quindi non sono conformi alle mie necessità. Questo riesco ad accorgermi solo dopo aver "mangiato".Mi sembra di essere 2 persone in un unica persona come il Dottor Jekyll e Mr Hyde. La prima persona, quando non ho fame , mi sento forte, sicuro, mi sento che non posso cadere in eccessi e sicuro di non cadere alle tentazioni.
Poi quando arriva la Fame ecco che entra la seconda persona, mi trasformò, divento intrattabile, nervoso, ostile, mangio senza riflettere, mi ingozzo di cibi che non so cosa siano. Poi quando la Fame si placa e si addormenta riecco quella persona di prima, mi pento, mi faccio tante domande e tanti perché: dove è andata la mia sicurezza e la mia forza? Perché non riesco a fermare le mie compulsioni? Cosa serve mangiare tanto? Perché si diventa nervosi ed ostili? Quale parte del mio cervello non funziona? Ho poca considerazione di me e muoio di vergogna, tanto che non riesco a vedermi allo specchio, mi vergogno di scrivere come mi sento. Mi vengono in mente le parole del medico:" ricordatevi l'obbiettivo, la respirazione, è solo questione di allenamento". Queste cose mi debbono venire in mente prima che mi trasformo no dopo. Pensavo che stavo per uscire dal tunnel, mentre la strada è molto lunga. È proprio vero, la sicurezza è una brutta cosa, non devo mai lasciare la guardia devo stare sempre attento , vigile. Andiamo avanti, ricominciamo, prima o poi vincerò questa battaglia, ne ho vinte tante questa non posso assolutamente perderla ci tengo troppo sia per me, per la mia salute, che per la mia famiglia.