sabato 26 dicembre 2015

L'INVISIBILE

Grazie a Carla che ha voluto condividere questo suo momento di vita. Di vera vita, perché solo quando ci emozioniamo possiamo dire di essere davvero vivi.



Ho il privilegio di lavorare nel centro storico di Roma, vicino al Pantheon e a Piazza Navona. Tutti i giorni durante i miei spostamenti in questa zona meravigliosa incrocio carovane di turisti provenienti da tutto il mondo, scolaresche in gita, manifestanti di vario genere e...tanti mendicanti. Italiani e stranieri, con o senza menomazioni fisiche esibite, più o meno insistenti: tutti chiedono soldi, umilmente o con una certa veemenza.  Non faccio elemosine, non mi interessano le loro storie, non voglio pensare ad un loro eventuale sfruttamento da parte di terze persone. Per me ormai sono diventate figure invisibili.
Poi è accaduto qualcosa: in una di quelle belle e soleggiate giornate di dicembre non più autunnali e non ancora invernali ho deciso di pranzare mangiando un panino seduta su una panchina e, felice della mia scelta, ho iniziato a guardarmi intorno.  Persone, da sole o in gruppo,  mi passavano davanti sul largo marciapiede più o meno velocemente e chiassosamente e dalla mia panchina ho iniziato ad osservarle con meno distrazione di quella che di solito riservo alla popolazione della strada. Ed è stato a quel punto che mi sono resa conto della presenza, proprio di fronte a me, di un uomo anziano che, seduto su un piccolo sgabello a  ridosso di un muro, guardava anche lui i passanti. Ma sembrava non vederli. Accanto a lui un piccolo cagnolino, seduto composto e silenzioso come il suo padrone, e una scatola per raccogliere qualche moneta lasciata cadere con distrazione da persone più fortunate. Dalla mia postazione ho iniziato ad osservare quest'uomo, anziano ma non troppo, vestito di povere cose ma non di stracci, non trasandato e silenzioso; ogni tanto accarezzava il suo cagnolino che, senza scomporsi, si beava di quella manifestazione di affetto. Mi sono chiesta quale fosse il suo passato, perché fosse costretto a mendicare, quali altri affetti ci fossero nella sua vita oltre al suo piccolo cane. Mentre pensavo a tutto questo, ciò che mi colpiva di più era la dignità con cui l'uomo rimaneva seduto e in silenzio, con i suoi occhi che guardavano il mondo che gli passava davanti e la sua mano rugosa che accarezzava il cagnolino. Non so esattamente per quanto tempo sono rimasta a guardare, pensare, immaginare prima di riuscire a tornare alla mia realtà fatta di orari da rispettare, appuntamenti, impegni, programmi. Mi sono avvicinata all'uomo anziano con il cane e, salutando, ho messo nella sua scatola quanto necessario per permettergli di mangiare e non soltanto di sfamarsi. Non dimenticherò facilmente lo sguardo di quell'uomo che per ringraziarmi si è alzato dal suo sgabello e chinando leggermente il capo ha puntato i suoi occhi azzurri nei miei. Ci siamo guardati per pochi interminabili secondi e ognuno di noi ha visto un essere umano di fronte sé. A me non accadeva da molto tempo: l'invisibile era di nuovo visibile.

martedì 21 luglio 2015


Grazie ad Anna che ha voluto condividere con noi il suo percorso di vita.






Mi presento,  sono Anna Tricarico 49 anni , ho aderito al progetto Casco lo scorso anno, prima visita giugno 2014 peso 101 kg. dalla  Dott .ssa Lubrano. 
Nel mese di settembre effetto il primo day hospital  e già di mia spontanea volontà, avevo perso qualche chilo, proprio perché  avevo deciso di fare qualcosa per perdere peso. In quella giornata ho fatto prelievi e colloqui e ho ricevuto dal mio Nutrizionista Dott. Merola il nr del Dott. Prosperi. 
Dopo contatti e colloqui ho iniziato questo percorso alla ricerca di uno stile di vita , di una ricerca di tempo da dedicare a volersi bene, ad ascoltarsi e a motivare chi con te percorreva la stessa strada. Dieta, meditazione, camminare, ascoltarsi, conoscere, capire, imparare...sono tutte cose che ho fatto e che continuerò  a fare.
I risultati ci sono stati, a volte mi sono fermata a volte ho ottenuto poco, a volte tanto. Mando le foto del prima e del dopo per metterci la faccia come mi ha proposto la dott.Guidi . 

Ringrazio tutti. A.Tricarico.


martedì 17 febbraio 2015

La Paura

Grazie Marco per aver raccontato la tua paura





Cosa é la paura? è una sensazione di angoscia che ti prende e ti immobilizza, che ti rende inerme e non puoi reagire, sei come immobilizzato, ti viene da urlare ma la voce non ti esce, vorresti scappare ma le gambe non si muovono, é come se il cervello si sia "scollegato" dal resto del corpo, hai paura e la paura per me è sempre uguale, sia davanti un rapinatore armato o davanti il conto del commercialista (che poi più o meno è la stessa cosa) la mia paura più grande è davanti un buffet, davanti un frigorifero o in una cena con amici, ho paura anzi ho il terrore, un fottuto terrore di tornare come prima...questa è la mia più grande paura, quella che mi blocca le gambe e non mi fa scappare da quel buffet, perché con un rapinatore riesco a reagire, con il mio commercialista un po’ meno...ma davanti al buffet vorrei correre, correre via, ma è difficile e quindi come già sai, mando avanti mia moglie. Si, in questo caso è lei che mi difende, ed io per questo non mi sento un vigliacco!!!