Questi sono giorni di riflessione. Con
molta probabilità perché mi trovo a pensare più volte con estrema
tenerezza a quell'Elisa che circa un anno fa sentiva per la prima volta
nominare un certo Dott. Prosperi facente fantomatiche cose di cui non capivo
molto quando mi veniva accennato da chi come me era in fila per i controlli
alla nutrizione. Detto ciò, questa è una parte della storia. L'altra parte
nasce da un pomeriggio recente in cui mi sono trovata in palestra in mezzo a
chiacchiere tra allenatori e colleghe di morbidezze, più o meno eccessive, non
conta molto. Ciò che conta è quello che ho provato; ho ripercorso questi mesi
da quando abbiamo fatto l'esercizio di quel fottutissimo “yogurt alla fragola” e da quando ho ripreso le mie
scarpe da ginnastica sporche di polvere ma con la suola quasi nuova. E
niente..ho imparato tanto. E sebbene mi dico che avrei statisticamente potuto
fare meglio con la mia cara nemica bilancia, in realtà so che probabilmente ho
(abbiamo...io con voi) fatto molto di più. Ho scoperto di avere un corpo, lo
sento, eccome se lo sento. Ho uno stomaco che povero non è infinito e
soprattutto parla. Eccome se parla, in realtà è un gran rompi coglioni. Conosco
la differenza tra mangiare con lo stomaco e con la testa. Strano a dirsi ma, ho
imparato a camminare e lavorare in piedi con le gambe. È non scherzo, prima
facevo tutto con la schiena.
E credetemi, alla sera è cosa ben
diversa..la schiena ringrazia ogni volta che mi da la buonanotte. Camminata
dopo camminata ho acquisito una postura nuova, la schiena è dritta
perché..brutto a dirsi ma è cosi..la pancia pesa di meno. Cammino e le
ginocchia non si toccano. È soprattutto non "orseggio" più, quasi
quasi potrei camminare su una trave. Miracolo dei miracoli.
Ho imparato che piuttosto che 4
hamburger, sono molto più gustosi e confortanti e compenso per un'emozione
4 minuti di meditazione, specialmente alla sera invece di perdermi nelle
tante frustrazioni della giornata. Ho imparato a credere che un cambiamento è
possibile, che mangiare sano non fa così schifo ma che anzi tutto ha un suo
sapore, probabilmente molti a me ancora sconosciuti. Ma sopratutto che il cibo
è nutrimento e non un vestito per quei vuoti emotivi che credo abbiamo tutti,
magri compresi. Ho imparato che una caduta non è un fallimento ma semplicemente
una pausa tra un respiro e l'altro. Ciò che conta è riprendere immediatamente a
respirare. Ho capito che il mio corpo si merita la possibilità di
continuare a crescere sano così esattamente come è nato. Ho imparato che la mia
lotta contro la mia obesità merita rispetto cura e dedizione anche da chi mi
vuole bene, altrimenti cade in una grande contraddizione umana. Ma soprattutto
merita la mia di attenzione. Oggi so che non sono un secchio della spazzatura.
Sto imparando a guardarmi esattamente per quello che sono allo specchio, senza
prendermi in giro e nascondermi dietro un dito, che tanto non c'entro. Ho
imparato che Elisa è voce del verbo amare. Sono obiettivi raggiunti questi?
SI. E ne sono felice. Non sono salva da niente, mai. E non mi interessa ieri ne
tantomeno domani, mi interessa che oggi è un giorno bello perché è sempre un
giorno dedicato a me. Semplicemente.