"L'estate è un periodo nel quale le occasioni di convivialità, di uscita, di stare insieme si moltiplicano. Anche perché complice la bella stagione ci piace sicuramente stare di più fuori casa.
Per esempio durante
il periodo delle vacanze, siccome amo molto viaggiare e scoprire anche
l'enogastronomia dei luoghi che visito (che è sicuramente parte integrante di
una esperienza di viaggio), ecco come personalmente provo ad affrontare a
livello alimentare una situazione così.
Prima di iniziare
però una premessa: certo che stando a casa mi sarebbe più facile seguire, a
livello pratico, la lista di alimenti che mi è stata prescritta. Ma a chi
piacerebbe rintanarsi in casa solo per meglio seguire una dieta? La depressione
monterebbe dopo poco tempo...
Inizio la mia
descrizione distinguendo tra 2 tipi di vacanze, che con i miei amici e soliti
compagni di viaggio definiamo "statica" e "dinamica". La
nostra vacanza statica è la classica settimana tutto compreso in un villaggio,
solitamente in località di mare. Tutto compreso significa, aimè, anche la
possibilità di poter mangiare senza limiti per 7 giorni o comunque per la
durata del soggiorno. Chi ha provato sa che è dura poter resistere ad un
bancone con sopra di tutto dall'antipasto al dolce. Quì è davvero opportuno
mettere in campo delle regole. Alcune delle quali ce le siamo dette in aula la
volta scorsa: sedersi lontano dal buffet (possibilmente fuori dalla sua vista),
arrivare ai pasti (tranne la colazione) a stomaco non troppo vuoto e avendo ben
chiaro cosa voler mangiare (es. una bistecca con contorno, oppure un primo e un
dolce, etc.). A questi aggiungerei io altri 2 accorgimenti: sfuggire l'attesa e
il pensiero dei pasti con attività tipiche da vacanza come passeggiate in
spiaggia, partite di calcetto o pallavolo, leggere libri interessanti, fare
escursioni, giochi tipo brain training come cruciverba o sudoku... ossia tutte
attività che tengano possibilmente la mente lontana dal pensiero fisso del
cibo. In ultimo c'è sempre la possibilità di poter scegliere una soluzione non
all inclusive. Per esempio pensione completa o mezza pensione, dove le portate
e le porzioni sono molto più definite, contenute nella scelta e nella quantità.
E soprattutto non decise da noi. Quindi.., normali.
Per vacanza
dinamica invece intendiamo una vacanza dove di sicuro non ci si riposa, dove i
ritmi e i km che si percorrono sono elevati. In questo caso ancora di più
riveste importanza fondamentale la colazione, La colazione appunto, specie se
consumata secondo le tradizioni di certi posti, è un vero e proprio pranzo
anticipato. Questo permette 2 cose: coprire gran parte del fabbisogno
giornaliero e mangiare un pranzo veloce e leggero per strada (un panino, della
frutta, un trancio di pizza) senza la necessità di andare a pranzo in un
locale, sedersi, ordinare dal menu tutto quello che ci piace. Insomma una buona
colazione, e questo si sa non vale solo per la vacanza, alleggerisce di molto
le aspettative sul pranzo.
La sera, e qui
torniamo al piacere del gusto e dell'enogastronomia, a cena scatta quella
voglia di andare a provare qualche piatto tipico del luogo. In questo caso il
suggerimento è scegliere 1 o 2 cose e stop. Magari se non si è da soli e si ha
abbastanza confidenza con gli altri commensali ognuno potrebbe scegliere una
cosa diversa e poi assaggiarle a vicenda. Altro suggerimento sempre valido:
dopo la scelta restituire subito il menu, non lasciarlo sul tavolo. Evitando
cosi di fare altre scelte dettate solo dalla gola (anzi, dalla testa... e non
dallo stomaco).
Paradossalmente mi
riesce abbastanza bene mettere in pratica tali accorgimenti quando viaggio, ma
molto meno nella quotidianità. Sono sicuro che quando riuscirò ad avere un
rapporto meno umorale col cibo ogni giorno sarà vacanza".
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